Libriamoci: Giornate di Lettura nelle Scuole Dal 17 al 22 febbraio 2025 – Partecipa anche tu!

Sta per tornare uno degli eventi più attesi dell’anno scolastico: Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole, giunto alla sua undicesima edizione, quest’anno si terrà per la prima volta a febbraio, dal 17 al 22.

Come sempre, l’obiettivo è avvicinare gli studenti al piacere dei libri attraverso attività creative e coinvolgenti. Ed è qui che entri in gioco tu! Sei amante della lettura o con idee originali? La community della biblioteca ti invita a proporre iniziative, eventi o attività che ti piacerebbe vivere durante questa settimana dedicata alla lettura.

Vorresti un club di lettura tematico, un laboratorio creativo, incontri con autori o letture condivise? Fai sentire la tua voce! Insieme possiamo rendere questa edizione davvero indimenticabile.

Segna le date: dal 17 al 22 febbraio 2025 e trasformiamo con la lettura le nostre aule in uno spazio di scoperta, confronto e passione per i libri!

Per maggiori informazioni :arrow_heading_down:
Centro per il libro e la lettura

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Nell’ambito di questa bella iniziativa delle Giornate di lettura nelle scuole, mercoledì 19 febbraio il nostro istituto ha avuto il piacere di accogliere il prof. Giovanni Di Trapani, che ha presentato agli studenti delle classi 3A TT, 3BTG, 2ATS, 3ATA e 3CSS il suo libro Nella scia della Calino: memorie del silenzio. L’incontro si è rivelato un’importante occasione di confronto e riflessione su storia, memoria e ricerca, arricchito dall’entusiasmo e dalla partecipazione attenta degli studenti, i quali, attraverso domande e riflessioni, hanno dimostrato grande sensibilità e interesse.

Lo scrittore ci ha accompagnati in un affascinante viaggio a bordo della Calino, condividendo con noi il prezioso racconto di suo nonno, il “fattariello” che ha ispirato il suo libro. Attraverso il suo intervento, ha spiegato come quel ricordo sia stato il punto di partenza di un’appassionata ricerca, ricca di scoperte inattese, che lo ha condotto alla stesura di un’opera tanto sorprendente quanto profondamente vissuta.

L’incontro è stato arricchito dall’entusiasmo e dalla partecipazione attenta dei ragazzi, che con le loro domande e riflessioni hanno dimostrato una sensibilità e un interesse particolarmente toccanti. Come sottolineato dallo stesso scrittore: “È stato un incontro davvero stimolante, reso ancora più speciale dalla curiosità e dall’attenzione degli studenti. Il dialogo che si è creato con loro mi ha colpito profondamente.”

Il suo intervento si è rivelato un vero e proprio diario di bordo, proprio come quello che attraversa la narrazione del romanzo. Attraverso le sue parole, lo scrittore ha svelato i segreti delle sue ricerche e del suo processo di scrittura, intrecciandoli con la storia avvincente della Calino, anch’essa ricca di misteri e rivelazioni.

Al termine dell’incontro, Giovanni Di Trapani ha espresso il suo sincero ringraziamento per l’accoglienza ricevuta e per l’organizzazione dell’evento: “Complimenti per l’eccellente organizzazione dell’iniziativa, che ha saputo creare un’atmosfera coinvolgente e appassionata, valorizzando appieno il senso di questo progetto così importante per la promozione della lettura e del confronto culturale.”

Un’esperienza che ha lasciato un segno nei ragazzi e che ha dimostrato, ancora una volta, il potere della letteratura nel creare ponti tra passato e presente, tra memoria e scoperta.

Per saperne di più, vi invitiamo a leggere l’articolo del prof. Di Trapani pubblicato sul sito della nostra Biblioteca - La compagnia del sapere. :arrow_heading_down:
Articolo del prof. Di Trapani

Venite a trovarci in biblioteca per salpare a bordo della Calino :ship: e lasciarvi trasportare tra le pagine del suo affascinante diario di bordo :memo: !

Gentile Preside, gentili Professoresse e cari Studenti,
desidero innanzitutto esprimere il mio più sentito ringraziamento per la calorosa accoglienza e la partecipazione attenta e interessata che avete dimostrato durante l’incontro dedicato al libro Nella scia della Calino: memorie del Silenzio. È stata per me un’esperienza preziosa e stimolante confrontarmi con voi, ricevendo spunti e suggestioni importanti, frutto di un lavoro preparatorio accurato e appassionato da parte vostra.
Per favorire ulteriormente il dialogo avviato durante il nostro incontro, mi piacerebbe raccogliere e condividere qui nella Vostra community le vostre riflessioni su alcuni dei temi trattati nel libro. Vorrei quindi proporvi alcuni spunti su cui avviare una discussione che possa arricchire ancora di più questo percorso condiviso.
Vi invito innanzitutto a riflettere sulla frase:
«Esistono storie che vivono nel silenzio, custodite dalle onde del mare e dalla memoria delle persone.»
Che significato date al silenzio di cui parla il libro? Secondo voi, il silenzio protegge o nasconde la memoria degli eventi che viviamo?
Un altro passaggio significativo su cui mi piacerebbe avere il vostro punto di vista è questo:
«Il mare ci insegna che non tutto ciò che scompare è perduto per sempre.»
Vi chiedo: Quali emozioni o ricordi avete associato leggendo questa frase? È possibile, secondo voi, recuperare il passato attraverso il racconto e la memoria condivisa?
Infine, considerando la figura della Calino, la nave protagonista del libro che diviene metafora del viaggio e del destino umano, vi domando:
«Quanto è importante il viaggio nella costruzione della nostra identità personale?»
Aspetto con curiosità e interesse i vostri commenti, le vostre opinioni e tutte le vostre riflessioni. Sarà davvero stimolante approfondire insieme questi argomenti, che riguardano da vicino la nostra storia personale e collettiva.

Grazie ancora per questa opportunità di scambio e confronto.

Il viaggio riveste un ruolo fondamentale nella costruzione della nostra identità personale. Esso non è solo uno spostamento fisico, ma un’esperienza che arricchisce la nostra mente e il nostro spirito. Attraverso il viaggio, entriamo in contatto con nuove culture, tradizioni e modi di pensare, ampliando i nostri orizzonti e mettendo in discussione le nostre certezze.

Il viaggio mi ha sempre affascinato per l’opportunità che mi offre di confrontarmi con gli altri e di rivedere anche le mie convinzioni. L’arte, il cibo, i modi di vivere e le tradizioni di persone e di luoghi diversi mi arricchiscono nella conoscenza e nutrono la mia anima. Ogni esperienza di viaggio è un’opportunità di crescita: ci permette di conoscerci meglio, di affrontare sfide, di sviluppare autonomia e capacità di adattamento. Inoltre, ci insegna a osservare il mondo con occhi diversi, favorendo il confronto con altre realtà e stimolando la nostra apertura mentale.

Viaggiare significa, dunque, costruire noi stessi attraverso la scoperta, l’incontro e l’esperienza diretta, arricchendo la nostra identità personale e il nostro bagaglio culturale.

Le sue parole sul viaggio mi trovano profondamente d’accordo. Viaggiare non è solo attraversare spazi geografici, ma un’esperienza trasformativa che ci mette in contatto con noi stessi, con il nostro passato e con le infinite possibilità del futuro. Ogni viaggio, sia esso fisico o interiore, rappresenta un’opportunità di scoperta e di crescita, un percorso che ci permette di ridefinire la nostra identità attraverso l’incontro con nuove culture, nuovi sguardi sul mondo e, soprattutto, con nuove domande su chi siamo.

Ciò che viviamo durante un viaggio non si esaurisce mai con il ritorno: i luoghi visitati, le persone conosciute e le esperienze vissute lasciano tracce indelebili, intrecciandosi con la nostra memoria e il nostro modo di vedere la realtà. Il viaggio, quindi, non è solo un movimento nello spazio, ma un attraversamento del tempo e della coscienza, un modo per comprendere meglio noi stessi e per riconoscere nell’altro una parte della nostra stessa umanità.

Esistono storie che si svelano solo a chi ha il coraggio di mettersi in cammino, di osservare il mondo con occhi nuovi e di ascoltare il silenzio che custodisce la memoria degli eventi. Il viaggio diventa così un atto di ricerca e di ascolto, un ponte tra passato e futuro che ci aiuta a dare un senso al nostro percorso.

Grazie per aver condiviso questa riflessione, che apre a pensieri e prospettive sempre nuove. Sono curioso di leggere le impressioni e i contributi di chi vorrà partecipare a questo dialogo.

Ci scusiamo sinceramente per il ritardo nel rispondere, ma siamo stati impegnati con le attività scolastiche che ci hanno occupato intensamente in questi giorni. Nonostante ciò, abbiamo accolto con entusiasmo il vostro invito a riflettere e condividere i nostri pensieri su un libro che ci ha profondamente colpiti e coinvolti.

L’incontro dedicato a Nella scia della Calino: memorie del Silenzio è stato per tutti noi un’occasione preziosa di confronto, e le suggestioni che ci avete lasciato continuano ad accompagnarci nei nostri pensieri.

In merito alla frase:

«Esistono storie che vivono nel silenzio, custodite dalle onde del mare e dalla memoria delle persone.»

abbiamo riflettuto sul valore ambivalente del silenzio. Esso può essere uno spazio di protezione, in cui la memoria si conserva con delicatezza, come qualcosa di prezioso che va custodito lontano dal rumore del presente. Allo stesso tempo, però, il silenzio può essere anche un velo che cela, che rende invisibili storie e vite che meriterebbero di essere ricordate. Il libro ci ha insegnato quanto sia importante dare voce a quel silenzio, affinché la memoria non si disperda.

Rispetto alla seconda frase:

«Il mare ci insegna che non tutto ciò che scompare è perduto per sempre.»

ci siamo sentiti profondamente coinvolti. Questa immagine ci ha trasmesso un senso di speranza: ciò che sembra andato può riemergere, trasformato, nella nostra memoria e nei nostri racconti. La memoria condivisa, infatti, ha il potere di far rivivere il passato, di ricollegarci alle nostre radici e di costruire un ponte tra le generazioni. È così che possiamo recuperare pezzi della nostra identità, attraverso la narrazione e l’ascolto.

Infine, parlando della Calino come simbolo del viaggio e del destino umano, abbiamo compreso quanto il viaggio – reale o metaforico – sia fondamentale per la costruzione della nostra identità. Ogni esperienza, ogni incontro, ogni cambiamento è una tappa che ci forma e ci trasforma. Navigare, come la Calino, significa affrontare l’ignoto, accogliere il cambiamento e riscoprirsi lungo il percorso.

Grazie di cuore per averci offerto la possibilità di approfondire questi temi così profondi e attuali. È stato davvero arricchente farlo insieme, come comunità scolastica.

Con stima e gratitudine